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Artrosi alla mano: cause e trattamento

L'artrosi alle mani è una patologia reumatica sempre più comune, soprattutto tra gli anziani. Scopri le cause, i sintomi e i trattamenti medici e fisioterapici disponibili, come quelli offerti presso il nostro studio di fisioterapia e osteopatia a Roma Balduina.
Artrosi alla mano: cause e trattamento
Scopriamo insieme come gestire tale condizione invalidante presso il nostro Centro di Fisioterapia ed Osteopatia a Roma Balduina
• Introduzione
• Cenni anatomici della mano
• Il significato di artrosi
• Cos’è l’artrosi alla mano?
• Le articolazioni interessate dall’artrosi
• Artrosi dell'articolazione trapezio-metacarpale: la rizoartrosi
• Artrosi alla mano: sintomi
• Artrosi alla mano: cause
• Artrosi alla mano: rimedi
• Artrosi alla mano: trattamento fisioterapico
• Artrosi alla mano: trattamento chirurgico
- Bibliografia
Introduzione
Lavorando in ambito sanitario, è probabile che tu abbia sentito parlare di qualcuno, che sia un amico, un parente o un conoscente, affetto da artrosi alle mani. Soprattutto nell’ultimo decennio, con l’aumento significativo dell’età media della popolazione, queste patologie reumatiche, che interessano prevalentemente le persone oltre i 60 anni, stanno diventando sempre più comuni. In questo articolo, esploreremo il significato di questa condizione patologica, individuando le articolazioni della mano maggiormente esposte. Analizzeremo inoltre la manifestazione clinica, le cause che ne sono alla base e i trattamenti attualmente disponibili sia in ambito medico che fisioterapico. Questi ultimi trattamenti vengono comunemente erogati in centri specializzati e all’avanguardia, come avviene presso lo studio fisioterapico ed osteopatico presso Roma Balduina.
Cenni anatomici della mano
La struttura anatomica risulta essere estremamente complessa, composta da 27 ossa, insieme alle articolazioni che le collegano e ai numerosi muscoli e tendini che consentono la vasta gamma di movimenti eseguiti con le cinque dita.
Anatomicamente, la mano può essere suddivisa in due parti principali, distinte per funzione, aspetto e percezione: parte palmare e parte dorsale.
- Parte palmare: caratterizzata da una cute liscia, ricca di recettori sensoriali utili nel percepire il contatto con le superfici. Questa pelle, morbida e sensibile, rende il palmo particolarmente delicato rispetto alla parte dorsale, che è più robusta e meglio adatta a subire impatti, ad esempio durante un pugno.
- Parte dorsale: meno sensibile ma più resistente, svolge una funzione protettiva.
Dal punto di vista scheletrico, nella mano si individuano tre aree principali:
• Carpo
Il carpo costituisce la base ossea della mano e forma il polso. È composto da 8 piccole ossa disposte in due file:
- Fila prossimale, a contatto con l’avambraccio: scafoide, semilunare, triquetro e pisiforme.
- Fila distale, tra fila prossimale e metacarpo: trapezio, trapezoide, capitato e uncinato.
• Metacarpo
Il metacarpo è formato da cinque ossa lunghe, ognuna composta da tre parti:
- Base, articolata con il carpo
- Corpo, sezione centrale
- Testa, articola con la falange prossimale
• Falangi
Le falangi sono ossa che compongono lo scheletro delle dita e per ogni mano ve ne sono 14. Ogni dito presenta tre parti:
- Prossimale
- Intermedia
- Distale, tranne il pollice, che ne possiede solo due.
La mano risulta essere innervata da tre principali nervi:
- Nervo mediano
- Nervo radiale
- Nervo ulnare
Questi nervi garantiscono la sensibilità della cute e il controllo motorio dei muscoli della mano, essenziali per la sua funzionalità e la precisione dei movimenti.
Il significato di artrosi
Con il termine artrosi si indica una qualunque malattia reumatica di natura degenerativa caratterizzata dalla progressiva usura della cartilagine che riveste le articolazioni. Quando lo strato cartilagineo si deteriora, le estremità ossee delle articolazioni, prive della protezione offerta dalla cartilagine, finiscono per entrare in diretto contatto. In risposta a questo "sfregamento" tra le superfici ossee, il corpo innesca un processo di reazione che include l'infiammazione e la formazione di nuovo tessuto osseo, noto come “processo di osteofitosi”, a carico delle superfici articolari.
Nel tempo, la presenza di osteofiti in un’articolazione colpita da artrosi determina una significativa riduzione della mobilità articolare.
Cos’è l’artrosi alla mano?
Con artrosi alla mano si intende sottolineare che questa patologia degenerativa tende maggiormente ad interessare una o più articolazioni di questa specifica area del corpo. È una condizione comune tra gli anziani, con un’incidenza particolarmente elevata tra coloro che svolgono abitualmente attività manuali durante la giornata.
Le articolazioni interessate dall’artrosi
Le articolazioni più soggette al rischio di artrosi sono quelle che garantiscono una maggiore libertà di movimento, risultando quindi più predisposte all’usura della cartilagine e allo sviluppo di processi artrosici. Tra queste rientrano l’articolazione trapezio-metacarpica, le articolazioni metacarpo-falangee e quelle interfalangee, sia prossimali che distali.
Artrosi dell'articolazione trapezio-metacarpale: la rizoartrosi
La rizoartrosi è il termine comunemente utilizzato per indicare l’artrosi che interessa l’articolazione trapezio-metacarpica, alla base del pollice, considerata la forma di artrosi più invalidante che può colpire la mano.
Artrosi alla mano: sintomi
I sintomi dell’artrosi alla mano possono manifestarsi simultaneamente o solo in parte e includono:
- Dolore nell'articolazione interessata. Nel caso della rizoartrosi, il dolore si localizza nell'area immediatamente sotto il pollice, in corrispondenza dell’articolazione trapezio-metacarpica.
- Gonfiore nella zona colpita.
- Calore localizzato.
- Rossore nella regione interessata.
Artrosi alla mano: cause
Le cause dell’artrosi non sono ancora del tutto comprese, ma sono stati identificati alcuni fattori di rischio che possono aumentare la probabilità di sviluppare questa patologia. Per quanto riguarda l’artrosi della mano, i soggetti più colpiti sono spesso coloro che svolgono attività lavorative manuali, come muratori, carpentieri, massaggiatori, impiegati che trascorrono molte ore utilizzando tastiera e mouse, elettricisti, cuochi, e simili.
Nel caso specifico della rizoartrosi, i movimenti ripetitivi e forzati, in particolare quelli di opposizione e adduzione del pollice, possono incrementare il rischio di insorgenza. Inoltre, esistono fattori di familiarità e predisposizioni genetiche che contribuiscono al manifestarsi della condizione.
Artrosi alla mano: rimedi
I rimedi per l’artrosi possono essere sia conservativi che invasivi. Attualmente, l’approccio conservativo è il più diffuso e viene generalmente raccomandato dai medici, anche nei casi in cui si renda necessario un intervento chirurgico.
Artrosi alla mano: trattamento fisioterapico
La fisioterapia svolta in centri specializzati, come accade presso il Centro di Fisioterapia ed Osteopatia a Roma Balduina, mira a ridurre i sintomi e migliorare, in questo contesto, la funzionalità della mano attraverso un approccio combinato che integra diverse tecniche e terapie. Questi includono:
• Tecniche manuali: mobilizzazioni in trazione e massoterapia, utili per rilassare i tessuti e correggere disfunzioni di movimento, che spesso contribuiscono alla condizione artrosica.
• Mezzi fisici: utilizzati per controllare il processo infiammatorio e ridurre la sintomatologia algica. Questi comprendono:
- Laser ad alta potenza: offre una stimolazione mirata per ridurre il dolore e velocizzare, biologicamente, il processo di guarigione tissutale.
- Tecarterapia: altro strumento fisico che sfrutta il Trasferimento Energetico Capacitivo Resistivo, da qui l’acronimo “TECAR”. Lo stesso sfrutta delle frequenze che vanno da 500.000 KHz a 1 MHz, riuscendo a trattare in maniera specifica delle zone tissutali che, rispettivamente, vanno dalla porzione più profonda a quella più superficiale del corpo. La tecar riesce ad offrire principalmente tre effetti biologici:
Effetto chimico: contribuisce a ripristinare il potenziale di membrana, il quale risulta alterato durante i vari processi infiammatori.
Effetto termico: stimola il microcircolo locale e produce calore, offrendo benefici curativi e una piacevole sensazione di rilassamento. Principalmente è anche questo il motivo per cui la tecar risulta essere il macchinario più richiesto dai pazienti.
Effetto meccanico: facilita il trattamento e la mobilizzazione dei tessuti grazie alla biostimolazione.
- Ultrasuoni: utilizzano onde sonore che, per mezzo di un gel acquoso, si propagano per stimolare biologicamente i tessuti.
- Elettroterapia antalgica: dispositivi come TENS e neuromodulatori (Interix) aiutano a ridurre il dolore.
• Esercizi e autoposture: durante le sessioni, vengono insegnati esercizi e posture specifiche che il paziente può eseguire a casa per consolidare i progressi raggiunti. Ad esempio:
- Esercizio con palla da tennis: si posiziona la mano dolente sul tavolo, con la parte dorsale appoggiata e il palmo rivolto verso l’alto. Fai ruotare una palla da tennis sul punto più doloroso, regolando la pressione per mantenere un’intensità di dolore tollerabile (zona accettabile di massimo 6/10 secondo la scala MRC). Esegui movimenti circolari per circa 3 minuti, fai una breve pausa e ripeti. Dopo due serie, noterai una maggiore mobilità e una riduzione del dolore.
• Informazione: ai pazienti vengono fornite indicazioni su:
- Comportamenti a rischio da evitare o limitare.
- Gestione del dolore acuto con strategie adeguate.
- Utilizzo di ortesi o split per la rizoartrosi, utili per stabilizzare e proteggere l’articolazione.
Questo approccio multidisciplinare aiuta il paziente a gestire meglio la propria condizione, migliorando sia la qualità della vita che l’autonomia funzionale.
Artrosi alla mano: trattamento chirurgico
l trattamento chirurgico per l'artrosi alla mano viene considerato nei casi in cui le terapie conservative falliscono. Le opzioni chirurgiche variano a seconda dell'articolazione coinvolta e della gravità della condizione, e possono includere: artrodesi, protesi articolare, osteotomia e trapeziectomia.
Dopo la chirurgia, risulta di fondamentale importanza seguire un programma di riabilitazione per recuperare la forza muscolare e la mobilità articolare.
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BIBLIOGRAFIA
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